#diariodibordo Ritorno alle origini, back to the basics, ritorno al futuro. Dico, ogni tanto si deve tornare anche a bere Brewdog, giusto? Saranno il male per certi versi, ma quanti hanno iniziato a bere con loro? Ah, nostalgia nostalgia canaglia, l’effetto gli anni doro del Real, prima o poi, ci riporta al loro abbeveratoio. Si inizia a bere uno dei loro prototipi che, oh, potete scrivere la vostra impressione negli appositi spazi sull’etichetta e spedirgliela per piccione viaggiatore. A quanto pare questa birra prima aveva un altro nome, o è quella birra modificata, la faccenda non mi è chiara, l’ignoranza scorre dentro di me. Ottima stout, con un finale che richiama l’irresistibile scioglievolezza dei Lindor e con un’ottima schiuma compatta. Poi si prova la Arcade Nation, Black IPA bevibile, carina, ma dimenticabile e non soddisfa. Io sono della scuola di pensiero secondo al quale, in una BIPA, si deve percepire la tostatura, in questo caso nulla, se non qualche minuscolo indizio finale quando la birra si era scaldata. Per concludere ci si allontana dal cane brassicolo e si arriva in Italia e si beve Turan. Ottima questa loro nuova Ossi di Seppia, Russian Imperial Stout da quasi 11 gradi, dolce, amara e leggermente astringente, schiuma compatta e scura: una media non sarei riuscito a finirla, ma una piccola è un’ottima birra da fine pasto. Passo e chiudo. – Gianluca

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