#diariodibordo dopo questa birra posso solo confermare la mia idea sulle iga.
Non si sente il mosto, che a mio avviso cozza inevitabilmente con la birra, ma bensì l’uva matura, la cui moderata acidità e grande dolcezza non prevale troppo sui malti e dona un gran carattete. Nonostante il gushing iniziale faceva presagire il peggio e colorava l’aria di pittoresche bestemmie (la bimba non costa pochissimo), ho bevuto una grande birra. Sul concetto di iga si potrebbe disquisire parecchio, ma le discussioni le lascio a chi è più esperto. Iga come queste, più vicine alle fruit beer, dovrebbero farle più spesso e accantonare le classiche mappazze di mosto straforte che (imo) odorano e sanno solo di vomito
