#diariodibordo purtroppo, per quanto ci riguarda, locale bocciato dal punto di vista birraio. Panini molto buoni anche se non abbondanti, ottimo pane caldo, bei taglieri. Ma in fondo non siamo gourmet. Ora, veniamo alla birra. Non ho approfondito il discorso cella, per cui mi manterrò un po’ vago sul giudizio. 20 vie, più della metà industriali, il resto crafty, praticamente solo Braufactum e Firestone, roba in mano all’industria, seppur sul menu indicate in maniera furba come artigianali. Le industriali non le nomino neanche, comunque tutta roba del gruppo Raderberger e affini. Ora, non so se i problemi fossero alla fonte, nello stoccaggio o nell’impianto o un po’ ovunque. Le birre in stile tedesco di Braufactum erano tutte ossidate e slegate, davano di cola sgasata e una, la Rauch, era poco affumicata e terribilmente metallica: il regno del cartone e del ferro. L’ipa di Firestone era slegata e chimica, sembrava di bersi un lemonissimo sciolto. Le piccole di norma erano da 30 cl e le medie da 50 cl, prezzi delle birre abbastanza cristiani, tranne per la Firestone ipa: la media 8€, ma stiamo scherzando? Tutto sommato locale piacevole, ma andateci per un bel tagliere e una cola gasata. Come al solito, le 20 spine, qui in Puglia, risultano un’inutile sboronata.
