#diariodibordo Prima prova di Bottle Share leccese al The Bluebeat Pub. Dico prima prova perché non era ufficiale al 100% e la fonte della bottiglie era unica, ma sono convinto dell’ufficialità e della pluralità della prossima occasione.
Sulla scia della febbre teutonica che ha contagiato tutti al Brew Art di Castellana Grotte, su invito di quel gran publican che è Mirko OldBoy, faccio incetta di bocce tedesche vere e le contrabbando nel suo locale; le appoggio di soppiatto sugli scaffali e dico con aria indifferente “Minchia che bottiglie interessanti vi sono arrivate” … e, fra una risata e l’altra, il sonoro schiocco dei tappi meccanici seguito dal sussurro dei tappi a corona è diventato una musica che ha impregnato l’aria di allegria. Peccato fosse una musica fugace, una di quelle sigle dei cartoni tv-size da un minuto, perché le birre sono finite presto (fra lavandini, esclamazioni di approvazione e assaggi alle masse).
Preciso che, da bravo nerd, ho portato le birre già fresche, in una borsa frigo con del ghiaccio secco isolato con degli strofinacci dalle bottiglie per non traumatizzarle. Ci metto impegno io … almeno nella birra. Di seguito la “tap list” in ordine di bevuta e divisa in due gruppi (che fra poco vi spiegherò):
1. Brauerei Gasthof Ott – Ott Edel-Pils
2. Brauerei Knoblach – Knoblach Schammelsdorfer Ungspund’s Lagerbier
3. Brauerei Knoblach – Knoblach Schammelsdorfer Bockbier
4. Brauerei Ferdinand Schumacher – Schumacher Alt
5. Uerige Obergärige Hausbrauerei – Uerige Alt
6. Uerige Obergärige Hausbrauerei – Uerige Sticke
Le prime tre (una pils, una lager, una heller bock) erano tre bombe di DMS, praticamente tre scatolette di mais. Non so perché, non so se sono sempre così, ma hanno fatto girare lo stomaco anche a un mio amico non proprio addentro alla degustazione come me. Solo nella bock il profilo leggermente più maltato copriva un po’ la tanfa. Grosso, ma grosso diludendo germanico.
Passiamo al secondo gruppo, quello buono. Delle prime due Alt vi ho già parlato in un altro post. L’ultima, la Uerige Sticke risulta molto più interessante della Uerige Doppel Sticke (8%) di cui vi ho parlato e che dava tanto di solvente. Questa versione meno alcolica, da 6%, è molto meno molesta e diventa piacevole: presenta tutti gli stessi sapori della doppel (un po’ di diacetile, nocciola, cremosità e calore) e tutti gli stessi difetti (solvente ecc.), ma li esprime in maniera meno violenta e aggraziata, risultando quindi piacevole e davvero interessante. Promossa.
Che dire, bella serata e una prima, forse forse, per il panorama leccese. Si aspetta di ripetere presto e in maniere più organizzata e meno estemporanea. Contento di aver condiviso questa esperienza con gli amici del Bluebeat, se non ci fossero loro Lecce sarebbe un posto peggiore.
Gianluca
