#schifodì Vado al ristorante coi parenti, hanno solo 32 via dei cosi. Scelgo una birra per curiosità, li conosco solo di fama… Orribile. Il gestore, invece, mi consiglia questa in foto che è o al miele e castagne o al miele di castagno, appena arrivata, neanche a menu. Accetto il consiglio, confidando sulla potabilità; secondo lui era una ‘rossa speciale che ne vale la pena’. Me ne pento, non era potabile.
Verso a regola d’arte, la birra puzza a chilometri. Non è andata a male, fa schifo alla fonte. Prendo un sorso, non riesco a prendere il secondo. Si sente solo miele di pessima qualità.
Per farvi capire, sembrava di mettere il naso in un prodotto cosmetico di bassa qualità alle spezie d’oriente. Le alghe marce in spiaggia hanno un odore migliore. Si sentiva solo quello insieme a un brutto fenolico. Magari altri difetti erano nascosti sotto il mare di cacca.
La cosa migliore è il colorato tappo in materiale sintetico che dopo un’operazione alla Art attack diventa un portachiavi.
Arriva il conto: a differenza delle altre bottiglie costava 15 invece che 12, piango. Intanto il tavolo di cinquantenni di fronte la prende dopo essersi fatto consigliare. Parto convinto della loro grettezza. Gli piace e se la scolano.
Non ho più fiducia nel mondo.
Gianluca
