🇮🇹 #diariodibordo Oud Beersel Bzart Kriekenlambiek, kriek fermentata con lieviti…

🇮🇹 #diariodibordo Oud Beersel Bzart Kriekenlambiek, kriek fermentata c

🇮🇹 #diariodibordo Oud Beersel Bzart Kriekenlambiek, kriek fermentata con lieviti champagne. Biere Brute, Non Dosè, Metodo Tradizionale. Ora, non sono un gran esperto di queste terminologie del mondo del vino, ma cercando online trovo che “Uno spumante o un Franciacorta denominato pas dose (non dosè) indica un vino in cui non c’ è stato “rabbocco” con sciroppo di dosaggio”, millesimato vuol dire fatto con uve di un solo anno, in questo caso mosto, e metodo tradizionale vuol che le varie bottiglie vengono scosse tenendole inclinate e ripetendo questa operazione nel tempo fino alla maturazione del prodotto. Il passaggio in antiche botti di legno e l’aggiunta di pregiate ciliegie completano il quadro. Ci aspetta una ghiotta birra.

Colpisce subito il colore: rosso rubino, intenso, seducente, ammaliante, un ipnotico caleidoscopio delle tonalità del rosso. La schiuma è di grana media, rosa, persistente e scoppietta allegramente come un camino acceso d’inverno o le bollicine di un buon spumante che risalgono il bicchiere durante una festa. La birra è velata e quel bicchiere pieno fa aumentare la salivazione … e il flûte era d’obbligo.

Al naso è assai profumata, si percepiscono nettamente l’amarena, la stalla e una certa secchezza.

In bocca è acida, pepata, si percepiscono insieme sia la ciliegia matura che la ciliegia acerba. La sorsata parte dolce, poi una piccola virata verso lo speziato per sfociare un momento nell’amaro e tornare repentina nel campo dello speziato con chiodo di garofano e cannella. Poco floreale e astringente, ricorda per certi versi lo zenzero; il finale è secco e beverino.

Birra magistrale, importante, di spessore. Una palette di odori/sapori/colori che mai ho visto così variegata, così ben coniugata, interpretata e riproposta. Innovazione pur restando ancorati alla tradizione. Un vortice di sensazioni, di sapori, di aromi che si rincorrono, si prendono, si lasciano, si dividono e ritornano, si mischiano e ci sussurrano parole dolci mentre il nostro cervello cerca di capire, di comprendere questo sensuale balletto. Per quanto mi riguarda, è una birra che mi ha commosso (per lo meno questa annata, la 2012) e, personalmente, la ritengo quasi un’esperienza mistica che consiglio a tutti.

Gianluca

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