🇮🇹 CRAK Brewery Dark Chili Pond, Imperial Stout brassata in collaborazione con Cigar City Brewing . Le premesse c’erano tutte.
CRAK, birrificio italiano di cui adoro la filosofia e che spesso produce birre memorabili (anche se anelare, spesso, la novità non è sempre fruttuoso) e Cigar City, birrificio americano che conosco solo di striscio e che produce delle bombette mica male. Ma anche il miglior neurochirurgo può essere stressato e avere un piccolo tremito. Grande danno.
(Russian?) Imperial Stout con peperoncino e cioccolato. Mi ricorda, un po’ nell’idea, la Verdi del Ducato, birra antesignana nello stile, birra scura al peperoncino quando questo genere non era ancora così modaiolo come al giorno d’oggi. Confesso, mi ero innamorato del compositore e del suo melodramma, quindi speravo di trovare quelle nostalgiche emozioni anche in questo nuovo bicchiere.
Mescita eseguita.
Schiuma poca, fine e poco persistente con qualche sgraziata bolliciona qua e là. Il liquido si presenta velato e di color tonaca di frate.
Al naso si staglia subito il diacetile col suo burro, poi tanto alcool, arancia e la sua buccia intinta nel cioccolato, cacao (poco) e caffè. Si riscontrano anche note di liquirizia e di caramello.
In bocca si trova poco corpo e tanta arancia. I malti scuri le conferiscono una certa acidità; sgraziatamente piccante sul finale, si resta sconvolti da una botta di zucchero candito che lascia perplessi e “stuccati”. In bocca molto povera di aromi (si percepisce un po’ di cacao), risulta invece vegetale.
Complessivamente la birra non dà giustizia né a CRAK né, soprattutto, a Cigar City. Questa “collaboration” è dimenticabile e passabile, delude le aspettative e lascia con l’amaro in bocca. D’altronde, non tutte le collaborazioni sono di successo. Io torno a bermi la mia Marshal Zhukov.
Gianluca
#diludendo
