#diariodibordo American IPA di Brasseria della Fonte spacciatami dagli amici del Prophet pub di Lecce. La pandemia, nella sua tragicità, rivela piccoli spiragli di luce: le creazioni di Brasseria della Fonte, a quanto pare, si trovano più facilmente.
Buona, pulita, intensa e garbata. Al naso e sul note di agrumi, tocchi di frutta esotica ma soprattutto tanto bubblegum e dank, mi ha ricordato un po’ le sensazioni di quando assaggiai per la prima volta la Zipper di LERVIG , anche se con più stile e pacatezza.
Unici appunti, forse, ma pronto a essere smentito da altri pareri: carbonatazione birra al limite, un po’ poche bollicine che, con una mescita violenta e non attenta, si disperderebbero troppo penalizzando il profilo aromatico della birra; le grandi quantità di luppolo hanno portato dentro qualche composto dello zolfo che non riesco a identificare, fra la verdura e qualcos’altro.
In ogni caso sono inezie: birra complessivamente pulita e che non strafà e ne berrei a litri, io che di luppolate moderne ne ho le tasche piene.
Gianluca
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