#diariodibordo Un sentito ringraziamento agli amici di Homebrewers Salento per la bella serata.
E dopo un mese, questa volta è stata la serata dedicata alle Mild, anzi, alle Dark Mild. Legno, Scotch Egg e il vociare delle vie di Londra: un’idea di tradizione, ma che, in realtà, tradizione non è. Come abbiamo potuto scoprire nel corso della serata, grazie alle parole di Pier Francesco Mastrangelo, le Mild non nacquero come uno stile vero e proprio: inizialmente, con tale denominazione, si indicavano tutte quelle birre giovani destinate ad essere blendate con birre decisamente più vecchie e stantie. Tuttavia, col passare del tempo, cambiò il palato dei bevitori e il pubblico imparò ad apprezzare il gusto delle birre di più fresca produzione senza necessità di “tagli” di alcun tipo. Inoltre, quando la componente amaricante nelle birre si diffuse sempre di più, si ebbe una naturale evoluzione del linguaggio. Si iniziò ad usare il termine Mild con un’accezione diversa: le birre più amare vennero etichettate come Bitter, mentre quelle meno amare come Mild (questo termine, effettivamente, vuol dire “lieve”, “mite”). Le Dark Mild moderne, un po’ più scure nel colore, nacquero nel secondo dopoguerra: l’austerità e l’aumento delle tasse portarono i birrifici a produrre birre con gradazioni alcoliche molto più basse rispetto al passato. Per renderle più appetibili agli occhi dei consumatori, vennero rese più scure grazie all’utilizzo di malti maggiormente tostati per dare l’illusione di una bevanda più corposa e forte. Ad esempio, nella loro evoluzione, si passò da una gradazione alcolica anche dell’8% ad una percentuale di alcool che poteva anche essere al di sotto del 3%.
Nel corso della serata abbiamo potuto degustare e valutare la Morning Mild di Hilltop Brewery (3.7%) grazie anche alla compilazione individuale di una scheda di degustazione. Ha sorpreso tutti per la sua persistenza olfattiva e gustativa, virando su un finale non completamente armonico a causa di un amaro spiccato e persistente. In un clima di assoluta condivisione e convivialità abbiamo anche provato a stilare una ricetta per una possibile Dark Mild made in Homebrewers Salento, chissà se vedrà mai la luce. È forse la convivialità uno degli aspetti più importanti di queste serate: permette di creare naturalmente relazioni, di fare rete, di crescere scambiando liberamente idee e pareri senza paura di essere giudicati. Come diceva, parafrasando, un docente durante una degustazione “Non ci sono sensazioni o descrittori sbagliati, osate, dite ad alta voce il vostro parere, col confronto si troverà la giusta definizione”.
Gianluca

