Lost Abbey Track 8, Quadrupel. In poche parole, è la…

Lost Abbey Track 8, Quadrupel. In poche parole, è la Judgment Day, rec

Lost Abbey Track 8, Quadrupel. In poche parole, è la Judgment Day, recensita da me poco tempo fa, passata in botti di bourbon svuotate di recente e con aggiunta di cannella e peperoncini secchi (in botte). Quindi una Quadrupel con uvetta, buona da far commuovere anche Nerone, passata in botte con aggiunta di spezie intriganti quali la cannella e il peperoncino. Doveva essere un nuovo inno alla grandezza del reato … ma ho beccato la boccia/il lotto sfigato. In quel bicchiere non c’era nulla della birra originale. Peccato non ci fossero informazioni su data di scadenza e lotto sull’etichetta; avrei rinunciato volentieri alla storiella markettara sul retro per avere qualche informazione seria in più. America.

La Judgment Day aveva una schiuma esuberante, qui è di grana media, poca in quantità e poco persistente; tutto ciò è dovuto, sicuramente, l’affinamento in botte. La schiuma mantiene, però, il suo bel colore beige; la birra è color mogano.

Al naso arriva subito lui, copre tutto il resto e si fa fatica a percepire le altre spezie: DIACETILE a catinelle, DIACETILE come se non ci fosse un domani, burro, burro, burro. Vaffanculo. Dopo il diacetile, si percepisce un elevato etilico (13 gradi e passa), un po’ di uvetta, cannella e di caramello.

In bocca è poco frizzante, anzi, sgasata; sarà, anche in questo caso, il passaggio in botte? Poi … il burro, il diacetile, è ancora più forte che al naso, ti prende lo stomaco in un morsa e te lo rigira in continuazione stimolando il riflesso del vomito. Per berla mi sento come una pornostar che cerca di reprimere quel maledetto riflesso per effettuare una gola profonda e portarsi più soldi a casa. Burro, burro fuso in ogni dove … sembra di bere il burro che si è fatto sciogliere per fare la crostata. Alla fine della sorsata lascia la bocca unta e con quel distinto sapore di burro, quella tanfa inconfondibile che resta impressa nella mente se si tenta di mangiare un pezzo di burro sano sano. Esce, timida, un po’ di uvetta, ma forse perché so che è stata aggiunta e magari mi sto autosabotando. In fondo un accenno di peperoncino che non aiuta a buttare giù la brodaglia al butterscotch che mi sono costretto a bere e a non lavandinare a causa del costo della bottiglia.

Se prima intuivo il sapore del butterscotch, dopo aver bevuto questa bottiglia, ho avuto un’epifania; ho una certezza.

Spero di poterla ribere, dato che, persone che dal punto di vista brassicolo stimo, mi hanno assicurato che questa track 8 è come il paradiso in terra. Ne sono convinto e sono convito sia solo un problema di questa boccia.

Dalla cantinetta avevo scelto Lost Abbey per andare sul sicuro, mi è andata male questa volta.

Gianluca

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